martedì 29 novembre 2011


Isaac Newton e la sistemazione della fisica classica

di GIOVANNI BORTOLI





Grazie alle numerose scoperte di Isaac Newton, dalla legge di gravitazione universale a diverse ricerche sulla luce e le sue proprietà di scomposizione, la fisica classica ottiene una sua prima sistemazione nell'ambito delle trasformazioni scientifiche che avvengono tra '800 e '900.
Di queste scoperte parleremo più avanti. 
Oggi concentriamo la nostra attenzione sul metodo di ricerca, o meglio, sulle regole di ricerca che Newton, da grande matematico qual'era, chiamò reagulae philosophandi.
Ecco un breve riassunto di queste regole:

  1. Un fenomeno deve essere studiato solo con quelle cause che bastano a spiegarlo.
  2. Gli effetti uguali devono essere riferiti a una stessa causa. Per esempio, la luce del sole e quella di una candela di propagano allo stesso modo.
  3. Gli esperimenti sulle qualità di alcuni corpi possono essere estese anche ad altri corpi. Per esempio, la durezza è una proprietà dei corpi.
  4. Una proposizione è valida fino a quando non si trova un esperimento che la fa decadere.
L'opera di Newton a fondamento della fisica classica, detta altrirmenti Meccanica, si intitola Philosophiae naturalis principia mathematica (Filosofia naturale dei principi matematici). Da quest'opera comprendiamo la grande attenzione dello studioso non solo per la forza, in particolare quella di gravità, ma anche per il movimento e per i concetti di tempo e spazio.
Relativamente al tempo e allo spazio egli fece delle distinzioni importanti, indicando:
  1. Lo spazio relativo, che indica tutto ciò che cade sotto la nostra esperienza;
  2. Lo spazio assoluto, che rimane sempre fisso e immobile;
  3. Il tempo relativo, cioè quello che si esprime con le unità di misura (ora, mese, anno);
  4. Il tempo assoluto,  che fluisce in maniera uniforme ed è quello che chiamiamo comunemente "durata".
Come ben sappiamo, Einstein avrebbe in seguito rivoluzionato la fisica classica criticando i concetti di spazio e tempo assoluti. Ma questa è un'altra storia...






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