INTRODUZIONE A «SO QUEL CHE FAI»,
Il Linguaggio, tra Innatismo ed Empirismo
Inserito nella sezione Filosofia un interessante articolo di Cinzia Ruggeri: Il Linguaggio, tra Innatismo ed Empirismo.
Ecco un breve abstract fornitoci dall'autrice: La
teoria innatistica sull’avvento delle facoltà linguistiche viene qui
criticata avvalendosi della dialettica potenza/atto e di tesi
wittgensteiniane tratte dalle “ricerche filosofiche” che permettono di
affrontare il problema linguistico mediante un approccio empiristico e
storicistico, non escludendo tuttavia totalmente l’innatismo e giungendo
così ad una onesta riflessione circa la genesi, l’uso e l’apprendimento
del linguaggio.
Buona lettura!
DONNIE DARKO E LA FILOSOFIA DEI VIAGGI NEL TEMPO
Marco
Apolloni ci presenta un suggestivo articolo che sottopone le tematiche
del film Donnie Darko al microscopio della meccanica quantistica e della
filosofia contemporanea.
RICCARDO DRI - LE DODICI MALATTIE DEL CIELO
E'
stata inserita nella sezione Biblioconsigli una scheda del libro di
Riccardo Dri dal titolo "Le dodici malattie del cielo", edizioni Sovera.
Nella scheda è l'introduzione al volume che ci ha fornito l'autore; si
rimanda al suo sito per le informazioni in merito all'acquisto.
FREUD: TEMI E SVILUPPI ESTETICI
Inserita,
nella sezione Filosofia/Estetica, la relazione di Jacopo Agnesina
(sicché mia!) dal titolo «Freud: temi e sviluppi estetici». In essa si
vuole mostrare l'apertura freudiana ai temi estetici: partendo dai testi
di Freud è possibile tracciare alcune direttive che guidano attraverso
la complessità-coerente di queste concezioni. In chiusura si tracciano
alcuni sviluppi che psicoanalisti di questo secolo hanno apportato
all'originale pensiero freudiano.
HOBBES O DELL'ANORMALITA'
Pubblichiamo
l'interessante contributo di Gianfranco Cordì dal titolo «Hobbes o
dell'anormalità» nel quale viene analizzata la specificità del pensiero
del filosofo inglese, alla luce dei continui riferimento alla "paura"
che si materializza sotto le sembianze regolatrici del mitico Leviatano.
Hobbes «tratteggia quella che è una condizione umana tutta incentrata
su di un punto preciso: l’assenza, in ogni caso, della cosiddetta
normalità». L'interessante scritto è raggiungibile dalla sezione
Filosofia/Filosofia del '600
IL FILOSOFO CHI è?
il filosofo forse è,
proprio un filosofo,
perchè dubita del suo sapere
e studia nei pensieri altri,
miscelandoli con il proprio pensiero,
per studiare e scoprire
altri pensieri
dalla sua curiosità di sapere altre conoscenze.
il filosofo è
come un moto perpetuo nel suo fare,
perché sa di non sapere
e ricerca saperi, fino al proprio impedimento.
quando si ferma
non è più un filosofo.
Ma è stato filosofo. ciao da guido
RE: IL PRINCIPIO DI NON IDENTITA E DI CONTRADDIZIONE
Facendo
un approfondimento su Platone, e leggendo "Platone e l'uso del sapere a
vantaggio dell'uomo", ho trovato questa definizione da lui espressa sul
problema del "nulla"
"Quando sosteniamo che A non è B, non intendiamo alludere al niente
assoluto, che per l'appunto non esiste, ma soltanto a ciò che è diverso
dall'essere, ossia al niente relativo. In altre parole l'unico modo in
cui può esistere il non-essere è il diverso, che però in quanto tale,
non è il nulla assoluto, <<partecipando>> a...
IL PRINCIPIO DI NON IDENTITA E DI CONTRADDIZIONE
La
posizione di A e gia la sua negazione non A quindi B ma gia la posizione
di B e la sua negazione non B quindi A ma gia la posizione di A e la
sua negazione non A quindi B ma gia la posizione di B e la sua
negazione non B quindi A questa successione è infinita non esiste più la
distinzione......
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